Kaisen: domare il caos

Raccolti tutti i dati del nostro sondaggione meraviglioso è subito stato evidente che la voglia di una vita più organizzata è strabordante per molti di noi. E’ quasi stata un’acclamazione popolare.
E’ comprensibile visto che la gran parte di noi lavora in proprio o è impegnata in un tipo di attività che comporta numerosissime fasi di lavoro e competenze diverse che, se non gestite con cura, possono risultare in una vera catastrofe di ansia. Ma anche chi ha dei bambini, o deve gestire una casa o il poco tempo libero che lascia un lavoro a tempo pieno può sentire questa necessità.

Non voglio dire che una super organizzazione sia la soluzione di ogni male, per esempio non lo è particolarmente per me. Mille metodi diversi di pianificazione non hanno mai attecchito e la mia scrivania è un vero porcaio di pigne di roba che non so neanche cosa siano. Vivo in un sereno, rassegnato caos e sopravvivo.
Ed è altrettanto vero che a volte sentiamo il bisogno di una super organizzazione non tanto per essere più produttivi, ma per riempire le nostre giornate di azioni che ci facciano arrivare a sera con una rassicurante sensazione di aver fatto qualcosa, con l’impressione di non aver sprecato il nostro tempo. E’ un’illusione che copre un senso di vuoto più profondo, ma è anche in questo che il kaisen potrebbe venirci in aiuto, quindi procediamo subito a vedere di cosa si tratta. Continua a leggere “Kaisen: domare il caos”

Quattro mesi con Habitica

Ciao Gente Meravigliosa,

era ormai il lontano Novembre 2016 quando scoprivamo Habitica e cominciavamo a usarla e da allora sono ormai passati quattro mesi. Forse siete nuovi e non avete idea di cosa sia Habitica e di cosa io stia parlando… bè, Habitica è un’app che trasforma le to-do list e la lotta alla procrastinazione in un gioco. Se questo vi ha incuriosito, potete leggerne di più in questa recensione che avevamo scritto proprio poco dopo aver incominciato a “giocarci”. Continua a leggere “Quattro mesi con Habitica”

Gli obiettivi non raggiunti

Circa un anno fa (o forse un po’ meno) mi ripromettevo come obiettivo per la prima parte del 2016 di fare il mio sito internet. Chiamavo a testimoni le genti della Meraviglia, facevo un patto di sangue col mio gatto e mi scrivevo grosso sul calendario sia la data di messa online, sia quella delle tappe intermedie.
Ero fiduciosa! Ma mai fiducia fu così mal riposta: mal riposta nel mio tempo, nella facilità di fare un sito ottimizzato SEO, nella mia capacità di organizzazione.
Come avrai forse intuito, ad oggi, gennaio 2017, il sito non è ancora pronto. Dopo aver scelto il template (due o tre volte), fatto una consulenza per ottimizzarlo SEO e aver deciso come strutturarlo, è accaduta la vita e il mio peggior difetto (procrastinazione). Sono entrati lavori inaspettati, sono stata sommersa e travolta da cose da fare, per cui il tempo per le attività non strettamente produttive è diventato zero o, quando c’era, è stato utilizzato per più piacevoli attività (leggi: Netflix), perché tanto “lo farò domani”.
E questo non è il solo obiettivo che mi ero prefissata e che non ho raggiunto nel 2016: non ho viaggiato quanto mi sarebbe piaciuto, non ho perso i chili che volevo e non ho raggiunto con la mia attività gli introiti che speravo.
Quando parti esaltatissima a inizio anno e poi a dicembre fai il bilancio e non hai raggiunto non uno, non due, non tre, ma ben quattro obiettivi (praticamente quasi tutti quelli che mi ero prefissata, ehm), è una bella batosta per l’autostima. L’ego ne esce con un bell’occhio nero, guardarsi allo specchio diventa improvvisamente difficile.
Che fare a quel punto? Sputarsi in faccia ogni volta che si incrocia il proprio sguardo in un riflesso? Prendersi a schiaffoni? Dare le capocciate al muro?
Io ho deciso di infischiarmene allegramente.
Ti è mai accaduta una cosa del genere? E cosa hai fatto? Se ho capito bene come funziona la mente di noi donne, questo è quello che capita: passiamo un sacco di tempo a deprimerci per quello che non riusciamo a fare e come non riusciamo ad essere, avviluppandoci in spirali di sensi di colpa che portano dritti dritti al barattolo di Nutella o al binge-watching su Netflix.
E invece NO! Ribelliamoci a questo modus operandi, cambiamo la nostra strada, diventiamo meravigliose!
Quindi, cosa fare quando non si raggiungono questi benedetti e agognati obiettivi? Non ho soluzioni definitive, ma il buonsenso mi detta queste tre semplici regole:

Prima cosa: non fustigarsi

È morto qualcuno? Hai fatto danni irreparabili? La risposta è NO (spero!), quindi silenzia quella vocina nel cervello che ti dice che non sei capace a fare niente e non riesci a portare a termine le cose. Sul perché e percome non abbiamo raggiunto gli obiettivi possiamo dibattere per eoni, ma di solito ci sono cause esterne (sono accadute cose al di fuori del nostro controllo) e cause interne (è effettivamente colpa nostra), mischiate in un modo che è davvero difficile dire: ecco se avessi fatto così e colà, ce l’avrei fatta. Meglio accettare la sconfitta e prepararsi mentalmente per provarci ancora.

Seconda cosa: cercare di capire perché

Prima di riprovarci però, meglio fermarsi ad esaminare le cause del fallimento. Non ripartiamo a tentoni, perché lo abbiamo già fatto e non ha funzionato! Cosa abbiamo sbagliato l’anno scorso? Per quanto mi riguarda ho sottostimato il mio tempo libero e il tempo che ci vuole per fare le cose di lavoro (quindi niente sito); sono stata incostante nell’alimentazione ragionata e nel movimento fisico (pochi chili persi); ho fatto programmi irrealistici per il viaggio che volevo fare tanto (andare in Scozia) e ho iniziato tardi a programmarlo (niente viaggio); ho lavorato a cose che mi hanno portato poco guadagno effettivo (ma di questo non me ne pento perché mi sono servite comunque). Questi sono stati i motivi per cui non ho raggiunto i miei obiettivi, ti consiglio di ragionarci un po’ su e scoprire i tuoi. E poi?

Terza cosa: cambiare metodo

E poi, riproviamoci, cambiando però il nostro approccio. È inutile ripercorrere la strada che ci ha già portato al fallimento, ne converrai con me. Cosa potremmo variare per arrivare effettivamente agli obiettivi che ci prefissiamo?

Possiamo per esempio ridurli un po’. Perdere meno peso, viaggiare di meno, fare una landing page invece di un sito intero. Possiamo poi pianificare meglio: cosa bisogna fare realmente per raggiungere questi obiettivi? Invece di segnarci (e sognarci) solo il risultato finale, possiamo creare una lista di risultati intermedi che possiamo raggiungere senza troppo sforzo, così da non essere sovrastate e schiacciate dall’immensità dell’OBIETTIVONE.
Possiamo anche farci aiutare, perché diciamocelo, è irrealistico che si possa fare tutto da noi. Io ho preso una nutrizionista e mi sono ripromessa che, se non riuscirò entro sei mesi, il sito lo farò fare a qualcun altro. Insomma, a un certo punto è raggiungere l’obiettivo quello che conta e un aiutino è più che lecito! Puoi chiedere aiuto a parenti e amici o professionisti, basta che individui chi può darti una spintarella per arrivare dove vuoi arrivare e lo contatti.

Cara Meravigliosa mia, raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo non è facile. La vita ci si mette di mezzo e spesso ci auto-sabotiamo; non basta voler fare o dover fare per FARE DAVVERO QUALCOSA. Dobbiamo imparare ad auto-hackarci (scusa per l’orrido neologismo) e capire quali sono i nostri limiti per girarci intorno o adattare gli obiettivi a quello che riusciamo a fare.
Come ultima spiaggia c’è sempre la tecnica BURN OR BURN di cui parla il nostro guru Nir Eyal in questo articolo (in inglese) in cui consiglia di fare una scommessa con se stessi mettendo in palio tanti soldi (una banconota da 100€ può andare bene) con la minaccia che se non si arriva al determinato obiettivo si brucia la banconota. Meglio avere qualcuno a testimone pronto ad eseguire l’infame compito nel caso noi fossimo dei bari. Pare funzioni!
Insomma, su il morale, giù le paranoie, e diamoci dentro con i nostri obiettivi, perché il 2017 è appena iniziato e io me lo sento, è l’anno buono; secondo me ce la faremo.
Ora corri a stampare la tua cartolina con l’unicorno Gianni e scrivici dietro il tuo obiettivo per quest’anno!
Con affetto,
Fran, Ire, Lalla, Luisa

Habitica trasforma la lotta alla procrastinazione in un’avventura

Ciao gente Meravigliosa!

Oggi ho scelto di recensirvi Habitica, una App che è stata condivisa sul gruppo della Meraviglia (grazie Giadin!) qualche giorno fa e che qui in casa nostra sta spopolando.

Ci siamo già trovati a concordare tutti insieme sul fatto che mantenere un regime di laboriosità costante è un’impresa per lo meno ardua. Si parte con salncio in un turbinio di to do list e buoni propositi e per un paio di giorni sembra di essere gli imperatori della laboriosità, i distruttori della procrastinazione… e poi ploff… ci si spiaccica a terra come dei cachi maturi. Continua a leggere “Habitica trasforma la lotta alla procrastinazione in un’avventura”

Quando il tempo non basta mai

Ciao gente meravigliosa!

Qualcuno ha richiesto una settimana dedicata all’organizzazione, alla gestione del tempo, alla caccia alla procrastinazione. Ci ho riflettuto un po’ sopra, ho letto un po’ di articoli e mi sono ritrovata a scrivere sempre la stessa solfa: to do list, pomodoro, piccole pause, priorità delle task and so on…

Sono cose che tutti abbiamo provato un’infinità di volte. Non è forse così? Liste, bullet journals, schemi, calendari. Si parte in pompa magna, ma nel giro di qualche giorno (se si è fortunati qualche settimana) tutto si schianta e ci si ritrova da capo. Soverchiati dalle mille cose da fare, a scegliere cosa rimandare e cosa no, a sentirsi in colpa, a sbattere la testa sulla scrivania e infine a buttarsi sull’alcol. Giusto?

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Un passo alla volta

Ehi Meravigliose,

un ciao grosso ai volti conosciuti, un benvenuto a chi si unisce a noi per la prima volta.
Un Anno di Meraviglia cambia formato, ma fondamentalmente si fa più accogliente. Per includere più persone, per far spazio a tutti, per arrivare più lontano. Voi siete pronte a mettervi in marcia?

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